Nell’ambito del benessere intestinale, termini come fermenti lattici e probiotici vengono spesso utilizzati come sinonimi. Tuttavia, sebbene abbiano punti in comune, si tratta di due categorie differenti, ognuna con caratteristiche specifiche e funzioni ben precise. Conoscere queste differenze è fondamentale per comprendere il loro ruolo nel mantenimento dell’equilibrio della flora intestinale e, più in generale, della salute dell’organismo.
In questo articolo analizzeremo nel dettaglio cosa sono i fermenti lattici e i probiotici, esplorando le loro caratteristiche principali, le modalità d’azione e i benefici per il nostro corpo. Metteremo in evidenza non solo le differenze, ma anche le somiglianze che li accomunano, per offrire una panoramica chiara e completa di due alleati indispensabili per il nostro benessere.
FERMENTI LATTICI: caratteristiche, origine e benessere dell’organismo
I fermenti lattici sono microorganismi, principalmente batteri, in grado di fermentare il lattosio, uno zucchero presente nel latte trasformandolo in acido lattico. Questo processo, noto come fermentazione lattica, è alla base della produzione di numerosi alimenti come yogurt, kefir, formaggi e altri prodotti fermentati. I principali generi di batteri coinvolti in questo processo sono Lactobacillus, Streptococcus, Lactococcus e Bifidobacterium.
Origini storiche e scoperta
L’utilizzo dei fermenti lattici risale a tempi antichissimi. Popolazioni dell’Asia centrale e del Medio Oriente, già migliaia di anni fa, consumavano latte fermentato, apprezzandone il sapore e i benefici sulla salute. Tuttavia, la comprensione scientifica del ruolo dei fermenti lattici si deve al microbiologo francese Louis Pasteur, che nel XIX secolo identificò il processo di fermentazione come un’attività biologica svolta dai microorganismi. Successivamente, agli inizi del XX secolo, il biologo russo Élie Metchnikoff ipotizzò che il consumo di alimenti fermentati potesse favorire la longevità, aprendo la strada allo studio del loro impatto sulla salute umana.
Caratteristiche principali
I fermenti lattici si distinguono per la loro capacità di metabolizzare il lattosio e di produrre acido lattico, un composto che abbassa il pH dell’ambiente in cui si trovano, limitando la proliferazione di batteri nocivi. Sono batteri anaerobi facoltativi, il che significa che possono sopravvivere sia in presenza sia in assenza di ossigeno. Alcuni di essi sono in grado di resistere all’ambiente acido dello stomaco e di raggiungere l’intestino, dove svolgono effetti benefici. Tuttavia, non tutti i fermenti lattici possiedono questa capacità: solo quelli che superano la barriera gastrica possono contribuire direttamente all’equilibrio della flora intestinale.
Dove si trovano e come si utilizzano
I fermenti lattici sono naturalmente presenti in alimenti fermentati ma possono essere assunti anche sotto forma di integratori. Sono particolarmente utili in caso di squilibri intestinali dovuti a stress, alimentazione scorretta o terapie antibiotiche. La loro assunzione favorisce la digestione del lattosio, migliora l’assorbimento di alcuni nutrienti e contribuisce a mantenere l’equilibrio del microbiota intestinale.
Ruolo biologico e benefici per la salute
L’azione principale dei fermenti lattici consiste nel riequilibrare la flora intestinale, competendo con i batteri patogeni e favorendo la crescita di batteri benefici. La produzione di acido lattico contribuisce a creare un ambiente sfavorevole alla proliferazione di microorganismi dannosi. Inoltre, alcuni ceppi di fermenti lattici stimolano il sistema immunitario, migliorano la digestione e favoriscono il benessere generale dell’organismo.
PROBIOTICI: caratteristiche, origine e benessere dell’organismo
I probiotici secondo l’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) insieme alla FAO (Food Agriculture Organization) ha definito i probiotici nel 2001 come: “microorganismi vivi che, somministrati in quantità adeguate, conferiscono un beneficio alla salute dell’ospite.”
Questa definizione sottolinea due aspetti fondamentali per poter classificare un microorganismo come probiotico:
- Vitalità: deve essere vivo al momento del consumo.
- Quantità adeguata: deve essere assunto in una concentrazione sufficiente per esercitare effetti benefici sull’organismo.
Questi batteri e lieviti “buoni” agiscono principalmente a livello dell’intestino, contribuendo all’equilibrio del microbiota, la comunità di microorganismi che popola il tratto gastrointestinale. I principali generi di batteri probiotici includono Lactobacillus, Bifidobacterium, Saccharomyces boulardii (un lievito), Streptococcus thermophilus e Enterococcus.
Caratteristiche principali
La caratteristica distintiva dei probiotici è la loro capacità di raggiungere l’intestino ancora vivi e attivi, dove interagiscono con il microbiota esistente. Per essere considerati probiotici, i microorganismi devono:
- Sopravvivere al transito gastrointestinale: devono resistere all’acidità dello stomaco e ai succhi biliari.
- Colonizzare temporaneamente l’intestino: sebbene non si insedino in modo permanente, esercitano effetti benefici durante il loro passaggio.
- Avere effetti positivi dimostrati: devono apportare benefici scientificamente comprovati per la salute dell’ospite.
A differenza dei semplici fermenti lattici, i probiotici non si limitano alla fermentazione del lattosio, ma svolgono un’azione più ampia, contribuendo a mantenere l’equilibrio del microbiota intestinale e a rafforzare il sistema immunitario.
Dove si trovano e come si utilizzano
I probiotici si trovano in alimenti fermentati ma sono disponibili anche sotto forma di integratori alimentari. Gli integratori probiotici formulati con ceppi selezionati, vengono utilizzati per supportare la salute intestinale, prevenire o trattare disturbi gastrointestinali come diarrea, stipsi e sindrome dell’intestino irritabile, e rafforzare le difese immunitarie.
Ruolo biologico e benefici per la salute
I probiotici agiscono promuovendo l’equilibrio della flora intestinale, contrastando la proliferazione di batteri patogeni e stimolando la produzione di sostanze antimicrobiche naturali. Inoltre, interagiscono con il sistema immunitario, potenziando le difese dell’organismo. I loro effetti benefici includono il miglioramento della digestione, la riduzione dell’infiammazione intestinale, il supporto al metabolismo e persino effetti positivi sull’umore e sulla salute mentale, grazie alla connessione tra intestino e cervello.
Somiglianze e differenze tra fermenti lattici e probiotici
La principale affinità tra fermenti lattici e probiotici risiede nella loro interazione positiva con l’apparato digerente. Entrambi contribuiscono al mantenimento dell’equilibrio del microbiota intestinale, aiutando a contrastare la proliferazione di batteri patogeni e a sostenere la digestione. Un altro tratto condiviso è la loro presenza in alimenti fermentati, nonché la disponibilità sotto forma di integratori alimentari. Inoltre, sia i fermenti lattici sia i probiotici sono studiati per il loro potenziale ruolo nel rafforzare le difese immunitarie e nel promuovere il benessere generale dell’organismo.
Le distinzioni principali invece, risiedono nella capacità di sopravvivenza e colonizzazione dell’intestino e l’impatto a lungo termine visto che i probiotici possono influenzare in modo più prolungato l’equilibrio della flora intestinale, mentre i fermenti lattici svolgono un’azione prevalentemente temporanea.
Sul piano funzionale, i fermenti lattici si distinguono per la loro capacità di trasformare il lattosio in acido lattico, I probiotici, invece, non si limitano a questo processo, ma producono sostanze antimicrobiche naturali, modulano la risposta immunitaria e contribuiscono alla sintesi di vitamine essenziali, come quelle del gruppo B e la vitamina K.
Quando assumere probiotici e fermenti lattici
La scelta tra probiotici e fermenti lattici dipende dalla specifica esigenza dell’organismo, poiché ciascuno svolge funzioni differenti. I probiotici sono consigliati in situazioni che richiedono un intervento prolungato sul microbiota intestinale come per esempio dopo una terapia antibiotica poiché gli antibiotici alterano la flora intestinale e i probiotici aiutano a ripristinare i batteri benefici. Anche i disturbi gastrointestinali cronici traggono beneficio dall’azione regolatrice di questi e infine per il sostegno al sistema immunitario visto che alcuni ceppi probiotici rafforzano le difese naturali dell’organismo, utili soprattutto nei periodi di stress o durante i cambi di stagione. È preferibile assumere i probiotici a stomaco vuoto o almeno 30 minuti prima dei pasti, in modo da facilitare il passaggio attraverso lo stomaco e garantire la loro sopravvivenza fino all’intestino.
I fermenti lattici invece, sono indicati in situazioni di squilibrio temporaneo della flora intestinale, come per esempio difficoltà digestive e intolleranza al lattosio perché questi aiutano a digerire il lattosio, riducendo gonfiore, gas, crampi addominali e disturbi intestinali lievi. I fermenti lattici sono utili per il miglioramento del transito intestinale infatti favoriscono il mantenimento di una flora batterica equilibrata in situazioni quotidiane. A differenza dei probiotici, i fermenti lattici possono essere assunti sia a stomaco pieno che vuoto, poiché non necessitano di superare l’ambiente acido dello stomaco per svolgere la loro funzione.
Forme disponibili e controindicazioni
Come già detto sia i probiotici che i fermenti lattici si trovano in diverse forme, che variano in base alla concentrazione e alla modalità di assunzione. Per primi abbiamo gli alimenti fermentati che contengono naturalmente fermenti lattici e, in alcuni casi, ceppi probiotici. Tuttavia, la quantità di microorganismi vivi può variare e non sempre garantisce effetti terapeutici. Possiamo trovarli in integratori alimentari sottoformadi capsule, compresse, bustine o gocce, spesso associati a vitamine o fibre prebiotiche per potenziarne l’efficacia. Infine abbiamo i farmaci, esistono formulazioni farmaceutiche di probiotici e fermenti lattici, utilizzate per trattare disturbi gastrointestinali specifici, questi garantiscono un dosaggio preciso e la sopravvivenza dei ceppi fino all’intestino.
Sebbene probiotici e fermenti lattici siano generalmente sicuri, esistono situazioni in cui il loro utilizzo è sconsigliato o richiede precauzione. I probiotici devono essere evitati in caso di immunodeficienza, patologie autoimmuni o infezioni sistemiche, poiché l’introduzione di batteri vivi potrebbe comportare rischi. In alcuni casi, possono causare gonfiore, gas o disturbi digestivi temporanei, soprattutto nelle prime fasi dell’assunzione. I fermenti lattici invece, possono risultare inefficaci o addirittura controproducenti in presenza di intolleranze alimentari, come quella al lattosio, se derivano da fonti casearie. Inoltre, in caso di infezioni batteriche gravi, i fermenti lattici non sono sufficienti per ristabilire l’equilibrio intestinale.
In ogni caso, è consigliabile consultare un medico o un nutrizionista prima di iniziare l’assunzione, soprattutto per periodi prolungati o in presenza di condizioni mediche specifiche.